giovedì 6 giugno 2013

Mamma li Turchi...!



MAMMA...LI TURCHI !
 
La battaglia di Lepanto, cruciale scontro tra Occidente Cristiano ed Oriente Ottomano (*)
Nel Maggio del 2006 ero a Istanbul per motivi di lavoro.
Grande metropoli affacciata sul Bosforo, 8 milioni di abitanti, caotica
e rumorosa, come sempre sono le città meridionali del mondo..., ricca di cultura, di antiche vestigia, di doviziosi monumenti, di storia, di fatiscenti
strutture ma anche di tante nuove costruzioni moderne...
Ricca di contradizioni, come tante città del meridione del mondo.
Emblematiche quelle dei carretti trainati dagli asini, carichi di prodotti
dell'agricultura diretti all'antico mercato del Grand Bazar, avvicendati alle ricche Ferrari dei doviziosi esibizionisti del potere economico.
All'interno del Grand Bazar
Ma ancora più stridente era il look delle giovani Turche, che spesso sembravano apparentenere a gruppi raziali diversi: alcune alte, perfino altissime, spesso bionde e con gli occhi chiari, altre invece piccole, more, palesemente pelose per la peluria che appariva sul loro labbro superiore e tra le folte sopraciglia. Differenze quasi sempre enfatizzate, in maniera perfino abissale, dal diverso abbigliamento: le prime arrampicate su vistosi
tacchi a spillo, fasciate in minigonne pressochè inguinali e con decoltè dilatati
a sfiorare i capezzoli..., le seconde rigorosamente coperte da capo a piedi da goffe, ingombranti ed informi tonache monacali, prolungate a fasciare testa e collo, lasciando unicamente apparire il volto, assolutamente privo di trucco.
Queste ed altre differenze ebbi modo di notare in Fiera, negli stand che per lavoro mi trovai a frequentare nei miei tre, quattro giorni di permanenza
nella città che già fù capitale dell'Impero Bizantino (Bisanzio) e di di quello
Romano d'Oriente (Costantinopoli).
Differenze che denotavano il permanere di profonde, perfino abissali differenze culturali, che dopo quasi un secolo di "Repubblica"non erano ancora state appianate dall' importante, basilare normativa imposta da
Kemal Ataturk, il "Padre della Patria", fondatore della moderna Turchia,
riforma diretta innanzitutto a "laicizzarla", cioè ad affrancarla dai rigidi orpelli
dell'Islam medioevale.
la Instanbul giovane e moderna
Per farlo Ataturk, a capo dei Giovani Turchi (nulla a che fare con l'attuale
ala retrograda, reazionaria e conservatrice del PD), dovette affrontare una rivoluzione, armata ma scarsamente cruenta, per rovesciare il decrepito ed obsoleto potere del Sultanato Ottomano.
Ciò facendo Ataturk sdoganò la Turchia dall'immobilismo Islamico Ortodosso, caratteristico del confinante Oriente Persiano, per traghettarla verso il moderno mondo occidentale, verso l'Europa.

Ma giusto in quei giorni del Maggio 2006, mentre ancora io mi trovavo
in quella affascinante metropoli, a cavallo tra Asia ed Europa, avenne un
eclatante fatto criminoso, una sanguinosa dimostrazione pluriomicida,
un attentato perpetrato nel cuore dell'estabilishment burocratico.
Nel principale Tribunale della città si stava celebrando un processo di natura
essenzialmente politico amministrativa, senza alcuna implicazione penale,
ma di rilevante importanza etica e fondamentalista, contro una donna rea di aver indossato il "burka", orpello medioevale islamico espressamente probito
dalla normativa a suo tempo instaurata da Kemal Ataturk e da tantissimi decenni in vigore.
Kemal Ataturk
Era chiaro che la donna che lo aveva indossato, sicuramente manovrata da ben precise manipolazioni strumentali, lo aveva fatto a scopo essenzialmente provocatorio e dimostrativo.
Il processo assumeva perciò un carattere di notevolissima rilevanza mediatica ed implicava la gestione di giudici togati d'importanza a ciò adeguata, più che non all'effimera importanza di quella mera mascherata.
Mentre si celebrava il processo un terrosista armato, eludendo gli onnipresenti e ribaditi controlli, metal detector inclusi, riuscì ad introdursi nell'aula del tribunale e ad a sparare contro i tre giudici uccidendone due e ferendo gravemente il terzo !
Ciò che fù possibile probabilmente grazie alla complicità di taluni addetti alla sicurezza, considerato che già allora in tutta la città erano palesemente in atto
controlli avanzati di ogni tipo: in Areoporto, in Fiera, perfino in Albergo c'erano un'infinità di passaggi obbligati, dotati di detetctor di vario tipo.
Arrivando all'Hotel, il bellissimo Metropol Suisse, direttamente affacciato sul Bosforo, il Taxi che ci portava sempre trovava un picchetto di sbarramento, con tanto di barriera antisfondamento e guardie in borghese che passavano il metal detector cerca mine tutto intorno e sotto il Taxi. Scesi dal Taxi dovevamo poi passare attraverso un altri metal detector...

Sono passati sette anni e quasi tutto è cambiato: allora si processava una donna rea di aver indossato il Burka, in aperta provocazione contro le norme repubblicane che lo vietavano. Oggi, la Turchia sempre più Islamizzata di Erdogan è ormai vicina a stigmatizzare brutalmente tutte le donne che NON
dovessero  indossarlo, il burka !
Erdogan = Komeini

Ed è un vero peccato, perchè la Turchia è una grande Nazione, in grado di esprimere potenzialmente inportanti valori e risorse nel mondo moderno occidentale, in particolare in Europa, sempre più mortificata dall'incombente avvento della globalizzazione totalizzante.

Ma sopratutto, ciò che dovrebbe farci riflettere è l'ulteriore progressione, sempre più incombente che non strisciante, dell'Islam, dell'intifada molto chiaramente rivolta alla conquista del Mondo ed alla cancellazione dell'Occidente. Eliminazione culturale, etica, politica, gestionale, se non perfino fisica, come sempre più spesso accade !
Ed Islam significa in grandissima parte regresso culturale, sopratutto per coloro che ne sono i propugnatori più attivi e cruenti.
Regresso a livelli di vita etico sociale men che medioevali, dove i valori tipici dell'Occidente, Laico prima ancora che Cristiano, diventano suscettibili di totale annullamento, in una normativa di vita che deriva da una visione totalmente legata ai parametri di un ortodossia inverosimilmente arcaica.
Basti pensare a ciò che significa per le "donne" !
Prive di anima, totalmente sottomesse, meri oggetti di piacere e di utilità ancellari al servizio dei maschi...
Le donne Turche come le vorrebbe Erdogan
Ma le sufraggette nostrane ed i loro tantissimi (fortunatamente dico io) supporter, così impegnati nel promuovere una migliore condizione femminile, ma anche così buonisti e politicamente corretti, così aperti e disponibili alla realizzazione di nuove Moschee (quando non perfino al loro finanziamento statale!), alla concessione di sempre nuovi spazi alla cultura "diversa" dell'Islam, hanno cognizione che potranno infine persino ritrovarsi con l'obbligo d'indossare il "burka", senza diritto di voto, suscettibili di dilapidazione pubblica, degradate a livelli d'inciviltà cui neppure le loro più lontane trisavole erano ridotte ?
Questa potrebbe "forse" apparire una prospettiva eccesiva, esagerata, ma neanche più di tanto, a giudicare da quello che ora sta accadendo nella Repupplica Turca, che il Padre della Patria, Kemal Ataturk riuscì a laicizzare promuovendone una nuova moderna condizione occidentale e che ora Erdogan e la sua cricca di potere stanno riportando indietro di cento anni, verso la Persia intransigente ed oltranzista di Komeini e di Mahmoud_Ahmadinejad. 
Mahmoud_Ahmadinejad_

Ed allora mi rammento anche di una giovane Turca, una bella ragazza bionda amica di mio figlio, che fu nostra ospite svariati anni or sono, ingeniere elettronico con un importante incarico a Bruxelles, poi promossa alla sede di New York, appartenente ad una moderna e progredita famiglia borghese di Insambul...
Lei come la maggior parte dei giovani Turchi di oggi, che affrontano le cruente cariche della polizia di Erdogan per conservare la propria dignità laica, di moderno popolo occidentalizzato, come potrebbe riconoscersi in un paese che fosse ripiombato nell'oscurantismo mediovale tipico dell'ortodossia islamica ?

The lonely dolphin


Nuove prospettive per la Turchia riformata da Erdogan


(*) La Battaglia di Lepanto costituì un'occasione emblematica dell'Occidente
per arginare l'incombente invasione Ottomana, paragonabile alla battaglia di Roncisvalle, altro grande ed importante scontro tra cristiani e musulmani,
mitizzata dal poema epico "la di Chanson de Roland", per cui l'eroico Orlando  venne immortalato come salvatore della Cristianità contro la dilagante aggressione di Maometto il conquistatore.
Qualche storico arrivò poi a sostenere che fù solo grazie a quella vittoria che poi L'Europa non venne islamizzata.

La Battaglia di Lepanto avvenne il 7 ottobre 1571, nel corso della guerra di Cipro, tra le flotte musulmane dell'Impero ottomano e quelle cristiane della Lega Santa che riuniva le forze navali della Repubblica di Venezia, dell'Impero Spagnolo (con il Regno di Napoli e di Sicilia), dello Stato pontificio, della Repubblica di Genova, dei Cavalieri di Malta, del Ducato di Savoia, del Ducato d'Urbino e del Granducato di Toscana, federate sotto le insegne pontificie. Dell'alleanza cristiana faceva parte anche la Repubblica di Lucca, che pur non avendo navi coinvolte nello scontro concorse con denaro e materiali all'armamento della flotta genovese.
La coalizione dei Cristiani conquistò una netta e fondamentale vittoria sugli
Ottomani, respingendone l'aggressione, nuovamente rivolta alla conquista dell'Europa.


































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