Sono le città dove ho di fatto vissuto, più o meno a lungo. Ma anche alcune altre in cui avrei voluto abitare, avendole intensamente frequentate, comunque "vissute".
"Zena", panorama del porto vecchio. |
GENOVA (1941-1955)
A Genova ci sono nato, in via Piave, a 150 mt. dal mare di Punta Vagno, dove mia madre incinta andava a passeggio, sensibilizzadomi così all'intenso odore del salmastro, che poi sempre accompagnò la mia infanzia marinara. Ma presto sfollato a
Via Piave, 1°Palazzo a sin. vi nacqui. |
Anni ricchissimi di ricordi, ancora vivissimi, di un'infanzia assai intensamente vissuta. Il mio habitat fu sopratutto Albaro ed il Lido, da piazza Tommaseo a Boccadasse, una delle migliori zone residenziali della città: ho abitato in via F.Pozzo, in via De Gasperi ed in via Rosselli. Andavo a scuola dai Maristi dello Champagnat ed al mare al Lido. I luoghi delle mie scorribande, dei miei giochi
Il gioiellino di Boccadasse dove ora abita un mio fortunato nipote. |
Nervi, la passeggiata vista dal mare. |
Portofino, perla essenziale della Riviera |
I miei sensi avvertono ancora il forte, inebriante odore salmastro del mare, l'acqua cristallina, i fondali rocciosi, variopinti di pesci, meduse, alghe.
Ricordo "Zena", una bellissima città, ricca di storia, monumenti, strade doviziose e bellissime, i larghi marciapidi a mosaico sotto i portici di via XX Settembre, lucidi, puliti che allora sembravano tirati a cera ! Preziosi e/o tipici negozi, ricchi di mercanzie e di odori di ogni tipo, di prelibate leccornie...Fantastici negozi di gioccattoli, da
Via XX Sett. vista dal p.te Monumentale. |
men che dodicenne, quale accompagnatore di mia mamma, in sostituzione di mio padre, spesso assente per motivi di lavoro.
La vecchia C.so Italia anni '40/50, prima ancora della Fiera del Mare. |
La favolosa Genova di Corso Italia, della Villetta di Negro, dell'Acqua Sola, dei carrugi, della circonvallazione a monte in Castelletto, della spianata della Foce, dove più volte all'anno arrivavano fantastici Luna Park con le Giostre, alternandosi con i più famosi e grandi Circhi Equestri (Togni, Orfei....).
Corvetto e la Villetta Di Negro |
Ricordo il "giro delle sette chiese", in occasione della Pasqua, magari esaltato dalle scarpe nuove testè acquistatemi, con cui mi pareva di muovermi alla stregua degli stivali delle sette leghe, tra il duomo di San Lorenzo e Sant'Antonio di Boccadasse. Dove feci la prima comunione e fui cresimato dal cardinale Siri...E, fiero paladino, accompagnare mia mamma tra i pericoli della Casbah genovese, la famigerata via Prè, dove acquistai per la prima volta i mitici
Zona Banchi-Sotto Ripa-via Prè in foto d'epoca. |
Giù per i "carrugi"... |
Da bambino prendevo coscienza dell'estrema bellezza della mia città quando ci tornavo, dopo essere stato qualche tempo altrove. Ricordo in particolare quando con tutta la famiglia trascorremmo una settimana di vacanza in quel di Bologna, in
P.za della Vittoria verso la Foce. |
Nel 1955 lasciammo Genova, e sia io che mio fratello non ci tornammo mai più ad abitare, se non per brevi periodi, visite ai parenti (nonni, genitori, zii e cugini). Ma il mio legame con la città natale e
La stazione Brignole |
P.za De Ferrari, il cuore di Genova. |
Ciò nonostante la mia conoscenza storica e culturale della città, almeno quella di una volta, credo possa definirsi superiore alla media dei vecchi (come me) residenti.
Porta Soprana |
Ma non ritornerei più a vivere in Genova città, ne ci sarei mai più voluto tornanre da almeno 40 anni a questa parte: troppo caotica, affollata, peggiorata nella qualtà di vita, almeno quella che io ebbi la fortuna di viverci da bambino !
La cattedrale di San Lorenzo |
Come del resto è accaduto alla maggior parte delle città, sopratutto alle più grandi. Ma per Genova io stimo sia stato peggio. La sua situazione ambientale, orografica, non ha favorito uno sviluppo organico di adeguato respiro, nè la mentalità degli addetti ai lavori, privi o quasi di qualsiasi lungimiranza, dediti come altrove alla speculazione edilizia, all'intasamento urbano.
Leoni a guardia della Cattedrale. |
Solo negli ultimi decenni si è verificato un ampio recupero, con la valorizzazione della Fiera del mare ed altre opere di riqualificazione.
Tuttavia non condivido diverse delle nuove costruzioni, emerse da firme prestigiose come Renzo Piano, trovo eccessivi, perfino banali i suoi grattacieli e non apprezzo affatto l'orrendo, enorme cubo del Carlo Felice, antiestetismo che ingombra l'armonia del vecchio centro storico genovese, tra piazza De Ferrari, via Roma e Portoria. Assai meglio realizzata la zona del vecchio porto, sede del nuovo grande "Acquario" e di svariate altre strutture polifunzionali, organicamente inserite all'interno dei vecchi "docks" abbandonati.
Il promontorio tra Sturla e Boccadasse |
Che con Marsiglia si contendeva ogni anno il primato di maggior porto del Mediterraneo, dai cui importantissimi cantieri navali uscivano a ripetizione i grandi transatlantici che coronarono la storia della navigazione mercantile italiana nel mondo, tra cui l'Andrea Doria e la Cristoforo
L'Andrea Doria in porto a Genova nel 1951. |
lavorativa. Era una città che sapeva ben conciliare
una sobria e "parsimoniosa", ricca aristocrazia, con la fiera dignità popolana dei "camalli", dei naviganti e quant'altri dediti anche alle più umili professioni. Era la città del "Cabibbo", così come del ricchissimo magnate Gaslini.
Poi purtroppo vergognosamente rovinata dal sindacalismo portuale, dai folli scioperi ad oltranza,
dallo statalismo pseudosocialista, gonfiato dalla rindondante retorica della resistenza partigiana, eretta a barricata contro ogni iniziativa che non fosse strettamente funzionale alla logica delle sinistre ! Così da diventare la principale incubatrice di Brigate Rosse e movimenti insurrezionali, spesso scatenati alla devastazione della cosa pubblica, come in occasione del famigerato "G8".
G8, estintori contro polizia. |
Oggi tutto ciò si è fortemente "imborghesito", ma il blocco mentale di una visione di sinistra molto "partigiana" resta a condizionarne fortemente i possibili recuperi e sviluppi.
La mia Genova, lo ripeto, era tutt'altra cosa: era una splendida città, orgogliosa di se stessa, con l'unico problema di superare la propria innata tendenza all'avarizia..., spesso timorosa di "fare" ed "investire", perchè "ti u se, man a man...".
Vecchia foto di via XX Sett. con il Ponte Monumantale ed i binari del tram. |
The lonely dolphin
A seguire, prossimamente, in sequenza:
LA SPEZIA
PADOVA
TREVISO
ROMA
MILANO
COMO
...Torino e le altre (Civitavecchia, Bologna, Mantova e Voghera)