Balù, il cane blu ! |
BALU’ Addio !
(Ma è arrivata Sheila…)
Aveva nove anni, appena più
giovane del suo amicone Snoopy e se n’è andato. Sicuramente nel Paradiso dei
cani, se esiste…destinato a comportarvisi come un toro scatenato in un negozio
di cristallerie…
Ma lui, la fortuna di essere
in Paradiso, l’aveva già sperimentata da sempre, vivendo amato e coccolato in
famiglia, ben oltre i limiti
normalmente concessi ad un
cane, soprattutto ad un dobermann…
Balù, il cane “blu”, così l’aveva definito la sua padrona, per gli spiccati riflessi azzurrini del suo colore marrone-blu.
Era un cagnone grande, estremamente forte, di grandissima resistenza,
soprattutto “irruento”, letteralmente travolgente e quasi insensibile al
dolore.
In casa a Faggeto |
Lui in effetti risultava
pericoloso unicamente a stregua della sua travolgente irruenza !
Ma per quanto abbaiasse e si agitasse era praticamente incapace di mordere…
Ma per quanto abbaiasse e si agitasse era praticamente incapace di mordere…
La sua notevole massa
muscolare, dura, coriacea, poteva risultare dirompente, quando correva
forsennato, per gli sventurati che si trovassero sul suo cammino…Se ti
arrivava alle spalle lanciato ti mandava gambe all’aria, come se tu fossi un
fuscello, anche se pesassi un quintale !
Era praticamente
l’equivalente canino di Lomo, l’enorme, velocissimo mahori degli All Blacks
Neozelandesi, grandi campioni di Rugby.
Ho sempre vivida l’immagine
della mia adorata nipotina Carolina, la sua padroncina, che a 3 – 4 anni,
sentendolo-vedendolo arrivare di corsa lanciato in velocità,
conscia del pericolo già sperimentato e sofferto, si ripiegava su se stessa,
tremebonda, con la testa tra le braccia, per proteggersi dal pericolo incombente.
Balù, una sorta di macchina
da guerra corrazzata, uno "sterminator" corrazzato e dirompente, in grado di travolgere ogni
ostacolo sul suo avanzare !
Balù, babbo Natale |
Una volta a Milano, mentre
era in giro con il suo padrone, si liberò in pochi secondi
del grosso guinzaglio di cuoio, masticandolo con gli aguzzi canini, e partì
libero, all’impazzata in mezzo al traffico di non ricordo quale viale,
scontrandosi con un’auto in transito, mentre il suo padrone arrivava ad
augurarsi che soccombesse più che non provocasse grossi danni alle persone !
L’auto ebbe la peggio e
dovette essere rinfusa dei danni, mentre Balù incolume, dopo una bella gimcana
nel traffico, in mezzo a tutto uno stridio di freni, di urla, di
accorrere di vigili, fu infine catturato dalla prodigiosa mano di una ragazza,
tanto impavida quanto amante dei cani, unicamente preoccupata di salvarlo…Da
allora il suo guinzaglio divenne la “catena”, quella “a strangolo”, che
inibisce fortemente le velleità di “traino” all’animale che la indossa. Ciò non di
meno quando partivamo dalla mia casa sulla collina, in salita verso i boschi
dove poi lo avrei liberato, il mio quintale di peso ben muscolato faceva fatica
a trattenere la sua impetuosa foga, a contrastare la sua enorme spinta !
Ma la sua indole irruenta
non gli impediva di essere anche un tenerone, amichevole compagno di Carolina,
cui si accompagnò sin dalla più tenera età della dolcissima bimba,
condividendone spazi, luoghi, giochi, passeggiate.
Un aneddoto divertente: in casa a Milano avevano installato una capace gabbia in grado di contenerlo comodamente, che era la sua cuccia, ma nella quale all’occorrenza poteva essere confinato in presenza di ospiti non in grado di apprezzarne le caratteristiche “dinamiche”…Carolina non aveva ancora un anno ed andava in giro per casa soprattutto gattonando, quando un giorno sua mamma non riusciva più a trovarla, ne lei rispondeva per quanto ripetutamente chiamata..
Compagni di giochi |
Un aneddoto divertente: in casa a Milano avevano installato una capace gabbia in grado di contenerlo comodamente, che era la sua cuccia, ma nella quale all’occorrenza poteva essere confinato in presenza di ospiti non in grado di apprezzarne le caratteristiche “dinamiche”…Carolina non aveva ancora un anno ed andava in giro per casa soprattutto gattonando, quando un giorno sua mamma non riusciva più a trovarla, ne lei rispondeva per quanto ripetutamente chiamata..
Carolina e il suo ami...cane... |
Preoccupata, non sapendo più
dove guardare, andò a cercare perfino nella gabbia...trovandoli dentro
insieme, entrambi, Balù e Carolina, complici zitti zitti, con la
porta chiusa !
Innumerevoli volte Balù fù mio ospite, per lunghi periodi, gradito ma assai impegnativo compagno di escursioni mio e del mio cane Snoopy, un simpatico, buonissimo spinone, la metà di Balù, ma pur sempre in grado di contrastarlo e perfino ridimensionarlo !
I due, praticamente coetanei, crebbero assieme, condividendo numerose stagioni meravigliose, fatte di lunghe sgroppate sui pratoni delle colline, nei boschi dell’Apennino tra Lombardia e Piemonte, travolgenti scorribande sulla neve alta, guado di torrenti, incruenti rincorse ad acchiappare conigli, fagiani, gatti, caprioli e perfino…cinghiali, fortunatamente mai raggiunti !
Spesso Balù partiva come un forsennato a rincorrere anche auto e moto, quando malauguratamente capitavamo alla sua portata, ciò che sempre accuratamente cercavo di evitare scegliendo gli itinerari più defilati possibili.
Snoopy, quasi fratello di Balù |
Occorre precisare che
odio tenere cani al guinzaglio, gli animali con cui mi accompagno debbono essere
addestrati a muoversi in sintonia con miei comandi, liberi di
muoversi entro un ragionevole raggio di controllo, ma obbedendo senza riserve
ai miei richiami.
Con il mio Snoopy io mi
muovo sempre e solo così, spesso perfino nel traffico cittadino, arrivando ad
attraversare senza guinzaglio vie molto trafficate !
L’unico vero rischio può
essere la presenza di altri cani, femmine in calore di cui lui, campione di
olfattività, arrivi a cogliere i fenormoni vaganti anche a notevole distanza…
Con Snoopy sono arrivato a
camminare per ore, soprattutto per prati, boschi, colline, senza mai dovergli
dare il minimo avviso !
Ciò che implica ovviamente
da parte mia un minimo rispetto della sua autonomia, della sua curiosità per
l’enorme quantità di messaggi che riesce a cogliere in un simile contesto e che
lo porta a compiere pause o brevi
deviazioni, qualche volta anche a partire scattando all’impazzata dietro una
qualche preda, cui non può
assolutamente resistere il suo innato istinto di cacciatore.
Anche Balù negli ultimi anni
arrivava a comportarsi quasi così, ma sempre e solo se non “provocato” da presenze
“aliene” (auto, moto, altri animali).
Balù con Snoopy sulla neve |
Raggiunsi questo risultato dopo un’infinità di
diatribate lotte, fughe e faticosissimi tentativi di riacchiapparlo !
Balù in effetti era molto
obbediente, appositamente addestrato da un istruttore della guardia di finanza
di confine, in quel di Como: in un ambito ben circoscritto e controllato,
tipo cortile o giardino con poche vie di fuga, obbediva regolarmente ai comandi
basilari, tipo “resta”, “vieni”, “seduto”, “a terra”…Ma se appena
scorgeva un cancello semichiuso per scappar fuori o ci si trovava in uno spazio
palesemente “aperto” Balù subito desisteva totalmente da qualsiasi
disponibilità all’obbedienza, correndo libero ed incontrollato per ogni dove, palesemente beffandosi di ogni richiamo, accorato
Al galoppo sul prato |
o minaccioso che fosse ! Ma infine riuscii comunque a
stabilire con lui linee di comportamento che mi permettevano di gestirlo in
maniera abbastanza controllata.
Una volta, non lontano da
casa, mentre rientravamo da uno di questi lunghi giri, io fui il primo a
vederli uscire dal bosco, a circa 200 metri, due cinghiali che si accingevano ad
attraversare un pratone, e fui subito in apprensione…Immediatamente dopo
Snoopy, sicuramente aiutato dall’olfatto eccezionale di tartufaio e
cacciatore mancato, li intercettò iniziando ad abbaiare…Subito li vide anche Balù,
che partì al suo velocissimo galoppo, con Snoopy
dietro: le mie urla
di richiamo riuscirono a fermare solo lui, già per altro fortunosamente
sopravvissuto ad un incontro ravvicinato con i cinghiali, ma Balù col cavolo…, come
sempre totalmente sordo a qualunque richiamo ! Lo vidi sparire nella macchia oltre
i prati, sempre dietro ai cinghiali, così rassegnandomi a sperare che
non li raggiungesse, perché avrebbe come tutti i cani sicuramente avuto la
peggio. Contavo sul fatto che quella macchia è l’habitat ideale per i
cinghiali, formata da un basso intrico di rovi, inoffensivi alla loro
pellaccia, ma attraverso i quali l’alta taglia di Balù, dai lunghi arti
sarebbe stata impedita prima
ancora che lesa. Alla fine, dopo una buona mezz’ora lo vedemmo ritornare
autonomamente a casa, illeso e...fortunatamente stanco…
Carolina arbitra il "tiro all'asciugamano tra Snoopy e Balù. |
Tra le sue prerogative, che
ne rendevano problematica la gestione, per cui arrivai a piazzare tutta una
serie di cancelletti per poterlo occasionalmente confinare e/o escludere in o
da determinate zone, c’era quella di abbaiare come un forsennato verso chiunque
si tuffasse in piscina, rincorrendolo tutt’intorno dai bordi,
quasi temesse un pericolo d’annegamento...: tutte le volte che mi accingevo a
fare la mia bella dose di vasche quotidiane,
dovevo prima isolarlo in una
zona diversa, comunque assai ampia, per evitare il suo accompagnamento di
latrati.
Irruento, famelico,
coccolone…sono definizioni che ben lo definivano. Ma anche furbo, intelligente,
fondamentalmente indomito.
Caro affettuoso Balù ! |
La sua fame non era mai
sazia, mangiava di tutto e di più. Bisognava fare ben attenzione a porre qualsiasi cibo al di fuori della sua portata,
c’era altrimenti il rischio che facesse
sparire tutto in pochi minuti. Una volta che riuscì’ a raggiungere dei croccantini per cani, un sacco di
svariati chili, lo divorò completamente e fu ritrovato con una
pancia gonfia che neanche il lupo che si era mangiato la nonna e cappuccetto
rosso…
Dell’irruenza ho già raccontato, gli episodi si sprecherebbero…Una volta, al termine di una lunga sgroppata nei boschi collinari con lui e Snoopy, arrivammo su di una strada in cui stava passando un auto: immediatamente partì all’inseguimento, sordo come al solito a qualsiasi richiamo, finche quella riuscì a seminarlo.
Fu un impresa poi far si che
mi seguisse fino al nostro pikup 4 ruote motrici su cui non volle
saperne di risalire. Io allora caricai Snoopy e riuscii ad orientare Balù sul ripido
sterrato che risaliva in cima all’erta collina: lo inseguivo a 20-25 kmh e
lui via che andava, per oltre un chilometro di salita.
Balù con l'asciugamano sottratto a Snoopy |
Giunti verso la cima, dove
c’è uno slargo, riuscii a sorpassarlo, ma continuai, senza fermarmi, per un
altro chilometro buono, finalmente distanziandolo perchè finalmente provato. Quando
infine mi fermai e gli aprii il portellone posteriore della cabina di carico,
lui che arrivava al galoppo ci saltò subito dentro, dando una gran craniata contro la
centina superiore di metallo, quasi piegandola, ma senza accusare il benché
minimo disagio !
Coccolone lo era ad oltranza: veniva sempre a spingere vigorosamente il muso contro mani o fianchi, per essere accarezzato, così come amava restarti sdraiato accanto.
La sua astuzia poi superava perfino la fame ! Se per catturarlo gli palesavi un qualche bocconcino, per quanto prelibato fosse per lui, golosissimo, non c’era verso d’ingannarlo se aveva appena intuito che quella era un esca spesa per acchiapparlo.
Buonissimo, casalingo... |
Quando veniva da noi Balù aveva una sua cuccia riscaldata nel mio laboratorio faidate. Cuccia che originariamente aveva ospitato il giovanissimo Snoopy, specificamente a lui destinata. Nella quale avevamo predisposta una seconda brandina per Balù, quando ci veniva a trovare. Ma una delle prime sere d’inverno in cui entrambi erano statti accompagnati nel loro rifugio scoprii che Snoopy ne era stato estromesso, Balù impedendogli di rientrare.
Fu così che Snoopy fù
accolto in casa e…non ne uscì mai più…! Essendone perciò estremamente grato al
suo amico Balù.
La scelta di un doberman per
avere un cane rientrava nel programma del suo padrone in quanto cane “da guardia”,
ed a quella stregua fù sempre considerato.
Ma a differenza di qualsiasi
doberman guardiano che si rispetti, che non abbaia mai, ma attacca ferocemente
gli intrusi a morsi laceranti, Balù fece sempre un gran abbaiare,
fortunatamente senza mordere mai, se non per sbaglio, fedele al detto “can cha
abbaia non morde”.
Lo capirono sicuramente quei ladri che arrivarono a svaligiare la casa
dei suoi padroni assenti. Sembra riuscissero
facilmente a rinchiuderlo in cucina, rimpinzandolo di cibarie, dove fù
ritrovato vergognosamente inerme.
Fù così che il suo padrone
ebbe chiara l’inattitudine di Balù al ruolo per cui era stato preso,
ridimensionandolo a cane di compagnia…
Tampinando il povero Snoopy... |
Poi, per svolgere adeguatamente il ruolo di guardiano fù arruolato GengisKan, un cucciolo di pastore caucasico, specificamente indicato come il non plus ultra per la custodia del territorio di appartenenza.
La convivenza tra i due non fù delle migliori: inizialmente a Balù fu facile esercitare la sua preminenza di "capobranco" sul giovanissimo intruso, il quale tuttavia, nel volgere di pochi mesi diventò un cagnone di 50 e passa chili, fisicamente attrezzatissimo, presto in grado di prevalere sull'ormai datato Balù, vedicandosi delle prepotenze cha aveva subito. I due furono così separati in zone diverse per gran parte del tempo e Balù divenne infine molto casalingo, sopratutto di notte od in assenza dei padroni, quando Gengis affrotava il suo ruolo d'ineguagliabile guardiano notturno.
A quanto pare Balù si adattò facilmente alla sua nuova condizione di pantofolaio casalingo, adagiandosi nella previlegiata condizione di maggiori comodità e coccole, con periodiche uscite in giardino o a spasso con i suoi padroni.
Atletico balzo per acchiappare il cibo ! |
Ma sicuramente negli ultimi tempi gli mancarono le belle vacanze che in passato veniva a godersi da noi, in compagnia di Snoopy, con un più ampio giardino a disposizione e più o meno lunghe sgroppate nei boschi e sui pratoni scoscesi, in tutta libertà di movimento...
Ah, le belle scorribande ! Ma io non ero di fatto più in grado fisicamente di gestirle bene, troppi e sempre più grevi gli acciacchi dell'età, sopratutto l'aggravamento della dispena, indotta dall'aritmia cardiaca, che ultimamente limita di più il mio procedere in salita.
Mi è spiaciuto moltissimo che non sia più venuto da noi !
Poi, improvvisamente, il tristissimo epilogo.
Preceduto da una stranissima situazione: un paio di mesi fà il nostro Snoopy iniziò improvvisamente a zoppicare di brutto...Gli era già successo qualche volta, ma in maniera lieve e per breve durata.
Stavolta la cosa durava ed era pesante...Il veteriniario, fattegli anche le radiografie faceva una diagnosi con terribili prospettive...
Tornato a casa Snoopy smise immediatamente di zoppicare !
Ricominciò a correre, saltare, giocare alla palla con i bimbi...
Il veterinario informato del "miracolo" rinuncio (per ora) alla prevista biopsia, in attesa degli eventi...
Dopo circa 6 settimane, assolutamente normali,
Al galoppo sui prati |
Portato da un altro veterinario (per una verifica incrociata) dalle radiografie non risultò alcuna anomalia...??? Prescrizione: un ciclo di antinfiammatori. La sera stessa, presa la prima pastiglia, la mattina dopo già Snoopy se ne correva in giro...E dopo due settimane continua a farlo...Diagnosi: mistero ?
Unica ipotesi : una tendinite...Ma il mistero resta...
Il secondo veterinario ha comunque categoricamente escluso l'infausta diagnosi fatta dal primo...
Primo piano di un vecchio amico. |
Il poverò Balù partì più o meno alla stessa stregua, claudicante, gonfio, limitato nei movimenti e palesemente sofferente.
Purtroppo l'infausta diagnosi nel suo caso era corretta...
Per circa un mese ritornò ad una quasi normalità, grazie a farmaci cortisonici e chemioterapici..., ma alla fine insufficienti a lenire la sua crescente sofferenza. Per cui la pietosa soluzione di aiutarlo ad uscirne definitivamente, nell'unico modo possibile ad evitare l'inutile calvario terminale.
Immagine ricordo di libera felicità |
Io conserverò per sempre (cioè per i pochi anni che ancora mi restano...) l'immagine di un bellissimo, aitante, slanciato e possente cagnone blu-marrone, lanciato al galoppo su pratoni verdi o innevati, sui sentieri erti ed impervi dei boschi che circondano la mia casa, in compagnia di un bianco e peloso spinone, suo grande amico e compagno di avventure.
Addio Balù !
p.s.: ma lavita continua...
Sheila |
Solo alcuni giorni dopo la dolorosa perdita, Carolina e sua mamma tuttavia molto tristi e sofferte, ecco arrivare a casa il papà di Carolina con Sheila, una cucciolotta di pastore caucasico di appena due mesi !
Una meravigliosa sorpresa, sicuramente la miglior medicina per curare quel dolore !
Sheila, futura compagna di Gengis, pur essendo estremamente giovane, ha già le dimensioni di un cane assai più grande ed un caratterino assai deciso, con precise tendenze a prevalere !
Come comportamenti assomiglia molto al povero Balù, si è di già impadronita della cuccia e delle ciottole per la pappa di Gengis,
che ne è rimasto del tutto soggiogato, forse perchè la ricnosce "cucciola", forse perche "femmina", cioè sua nuova vera padrona...
The lonely dolphin
Carolina, Gengis...Can e Sheila |